Locali baby friendly: dovere o piacere?
Qualche tempo fa, nella società italiana, ha tenuto banco un dibattito molto acceso, oggi ancora aperto, anche se con toni minori. Facciamo un breve e semplice riassunto: ad un certo punto, sulle porte di diversi locali, sono iniziati a comparire dei cartelli con un avviso un po’ particolare: “vietato l’ingresso ai bambini”.
L’esercito delle mamme e dei papà si è immediatamente armato di tanta rabbia, contestando la legalità di un avviso del tipo sopraindicato. Innanzitutto, c’è da dire che un locale privato appartiene ad un determinato soggetto che ha la piena facoltà di decidere chi entra e chi no nella sua proprietà.
Ma la riflessione importante è un’altra: al di là dell’educazione che ogni genitore dovrebbe impartire al proprio figlio, è normale che un bambino si annoi in contesti che hanno poco a che vedere con la sua età e con i suoi divertimenti. Ci sono alcune location che tentano di ovviare al problema creando una piccola area giochi. Altri preferiscono evitare direttamente l’ingresso ai più piccoli.
Per quanto ci riguarda, tutto ciò ha un significato, un messaggio sociale sul quale vorremmo che ogni genitore focalizzasse la propria attenzione. A noi non interessa dire chi ha ragione e chi no, né consigliarvi una location piuttosto che un’altra. A noi stanno a cuore i bambini e le loro motivazioni, che non cambiano né davanti ad un cartello, né in un’area riservata con un paio di gonfiabili.
Ciò che vogliamo dire è che un bambino va guidato sia nei giochi sia nei momenti importanti e, se non volete arrivare a fare i ragionamenti che hanno indotto alcune persone ad affiggere un determinato avviso sulla propria porta, è importante che vi affidiate a persone competenti in grado di coinvolgere i vostri figli in un momento di vita sociale sano. Questo può accadere per una festa di compleanno, così come per una cresima o una comunione, insomma lì dove i bambini non possono mancare. Se volete che essi ci siano, dovete esserci anche voi…noi ci siamo!