Favole di Carnevale: ogni scherzo vale!

Perché si dice “A Carnevale ogni scherzo vale”? Sicuramente, in questo periodo, i vostri bimbi vi porranno questa domanda. E voi, sapreste rispondere? Se la risposta è no, niente paura, ve lo spieghiamo subito. Questo detto deriva dalle modalità di festeggiamento del carnevale di secoli e secoli fa, a Venezia. A quel tempo, infatti, era lecito, durante il carnevale, giocare, divertirsi, fare baldoria e ogni genere di scherzo.

Su questo luogo comune, il celebre scrittore Gianni Rodari ha scritto anche un racconto. Ve lo proponiamo, se volete leggerlo per i vostri bambini:

C’era una volta un cappello senza testa che passeggiava per le strade.
Oltre che senza testa, il cappello era anche senza pancia, senza piedi e senza mani. Insomma, era senza niente. La gente diceva: E’ scappato dalla bottega del cappellaio. E’ un cappello pericoloso, portatelo in prigione. Calma disse il cappello, oggi è la festa di Carnevale e, come tutti sanno, a Carnevale ogni scherzo vale. Proprio così. Il cappello aveva scherzato e aveva voluto spaventare la gente. Alla fine della festa, infatti, tornò sulla testa del re.
Da allora, nel regno di Feltro-Feltro, nel giorno di Carnevale i cappelli vanno a passeggio da soli.

C’è anche una filastrocca, scritta dallo stesso autore, che potrete insegnare ai vostri bimbi, magari per o durante una festa di carnevale. Eccola:

Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.
Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d’ore:
per volere mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il Carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di tanta gente.

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